Dopo la prima mazzata, anche la seconda… di sicuro questo non è un momento facile per il settore ristorazione, ma occorre comprendere cosa fare per superare anche questa sfida.
Chi al primo giro di chiusura ha fatto del delivery un cambiamento strutturale del proprio modello di business, sicuramente parte avvantaggiato.
Le persone sono mediamente pigre, per cui il delivery più dell’asporto sarà sempre più richiesto ed entrerà nelle abitudini dei clienti italiani così come è successo da anni in America.
Al di là delle intavolature, molto comprensibili per il “organizzati e poi chiudi”, occorre modificare mindset e anche velocemente.
Ecco 3 punti chiave da mettere in campo per sostenere (e magari far crescere) i fatturati del ristorante:
1) EXPERIENCE IS THE KING – fai del servizio il tuo punto di forza, comprendi le esigenze dei tuoi clienti (hai un database vero?) attraverso un sondaggio (usa Google Form e invia il link su WhatsApp dando un buono spesa a chi compila il sondaggio), rendi unica l’esperienza di acquisto dei tuoi clienti.
2) DELIVERY È MEGLIO DI ASPORTO – far risparmiare tempo e dare comodità crea guadagno e, soprattutto, marginalità. È il trend che ha già caratterizzato altri settori, sfruttalo in modo intelligente e potrai anche aumentare le entrate riducendo i costi fissi. Ci sarà anche la tendenza dei soft catering, magari non subito ma fatti trovare pronto.
3) ESCLUSIVITÁ PER CLIENTI DI FASCIA TOP – se ho soldi da spendere, tanti soldi, cosa hai di unico da offrirmi? Chef a domicilio? E poi? Qui c’è tanto margine e poca offerta, proprio perché la domanda va creata attraverso proposte esclusive che oggi non arrivano.
Oltre questi 3 punti chiave, occorre mantenere le classiche raccomandazioni:
- Riduci i costi fissi
- Rivedi la strategia e il modello di business
- Massimo controllo finanziario
- Coinvolgimento del team
- Nonostante tutto, non smettere di sognare!