Essere imprenditore è una scelta guidata da una grande passione che porta a mettere “anima e core” in tutto ciò che si fa, l’entusiasmo e la follia guidano i primi passi dell’impresa eroica dell’essere imprenditore, lo stesso entusiasmo con cui si coinvolgono le prime persone che lo aiuteranno.
Tutto bello all’inizio, finché non arrivano i primi grandi problemi: collaboratori che tradiscono la fiducia data, clienti che non mantengono gli accordi presi, disaccordi tra soci che ingessano la crescita, organizzazione che non funziona e crea caos.
“Tratta i tuoi collaboratori come vorresti essere trattato tu!”
L’imprenditore segue anche questa dritta sentita a un corso sulla leadership, ma le relazioni peggiorano e alcuni collaboratori iniziano a remare contro.
“È normale… mantieni il focus sugli obiettivi e vedrai che col tempo le cose si sistemeranno!”
L’imprenditore segue il consiglio e così continua a lavorare quando in azienda tutti vanno via, d’altronde è il momento migliore, il più tranquillo.
Quando la sera torna a casa, l’imprenditore evita di parlare con chi ama dei problemi che sta vivendo, ma chi gli è intorno percepisce il suo malessere e a volte fraintende pensando che ci sia altro. Così qualche litigata inizia a squarciare la tranquillità di casa e la vita sembra diventare un’inferno.
L’imprenditore si sente solo, non compreso, perde la fiducia che aveva verso le persone che avrebbero dovuto aiutarlo, e fa ciò che sa fare molto bene da tempo: combattere da solo!
Circa il 60% degli imprenditori di PMI (Piccole Medie Imprese) si trova in una situazione simile, non sanno che sono problematiche ricorrenti e, soprattutto, non sanno come uscirne.
Il problema non è l’imprenditore, ma ciò che gli hanno fatto credere essere vero. Sulla base di queste idee virus lui ha agito e continuato inconsapevolmente a sbagliare.
Alla base dello scenario sopra descritto ci sono 3 errori madornali che ammazzano la vita dell’imprenditore e bloccano la crescita:
- Trattare gli altri come vorresti essere trattato tu
- Mantenere un elevato focus sugli obiettivi aziendali
- Diventare il miglior collaboratore della propria azienda
Vediamo nel dettaglio perché sono errori madornali, seppur commessi in buona fede.
[Errore 1] Trattare gli altri come vorresti essere trattato tu
Quante persone in azienda e nella sfera personale hanno un carattere uguale al tuo?
Te lo dico io: NESSUNO!!!
Gli altri non sono te, anche se possono avere delle similitudini. Quindi trattarli come vorresti essere trattato tu, potrebbe equivalere a trattarli per come loro non vogliono essere trattati. Comprendi che cavolata ti hanno fatto bere?
Supponiamo tu sia un tipo concreto e determinato, uno da “poche smancerie e vai subito al sodo“. Cosa accadrebbe se trattassi così una persona molto empatica che necessita di relazione prima di andare al sodo? Se va bene, ci rimarrebbe molto male pensando che non ti importa niente di lei.
Ecco, l’idea virus “Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu!” è spesso la causa della maggior parte delle incomprensioni che portano a disaccordi a volte letali.
Sganciati velocemente da questa idea virus e sostituiscila con “Tratta gli altri per come LORO vogliono essere trattati” che presuppone conoscerli meglio, comprendere il loro punto di vista senza necessariamente doverlo condividere, dissolvere in un lampo i disaccordi, gestire una comunicazione realmente efficace, ottenere più risultati dagli altri conoscendo le loro leve di condivisione.
[Errore 2] Mantenere un elevato focus sugli obiettivi aziendali
Un contadino ha quattro alberi da frutto. Ogni giorno va nel campo e si prende cura dei quattro alberi affinché producano i loro frutti. Poi, un albero dei quattro ha qualche problema e lui si concentra maggiormente su di esso. Col tempo, tutto il tuo focus si sposta su quest’albero e inizia a trascurare gli altri tre. Cosa accadrà alla fine?
Più il focus è spostato su un solo albero, più il contadino tenderà a dimenticarsi di curare gli altri tre che finiranno per inaridire.
Allo stesso modo, l’imprenditore ha quattro aree della vita di cui prendersi cura:
- Se stesso
- La coppia
- La famiglia
- Il business
La maggior parte dei corsi di formazione per imprenditori (che siano dal vivo, in video o libri) e dei business coach, puntano a creare maggior focus solo sul business e dimenticano l’importanza di creare un efficace e proficuo equilibrio tra vita e lavoro.
Per comprendere meglio questo passaggio, ho creato i quattro quadranti del life management che indicano le situazioni tipo in cui ci si può trovare:
Uno dei primi segnali di disequilibrio è l’agenda dell’imprenditore che, spesso, è solamente business e non contiene degli spazi da dedicare a se stesso, alla coppia o alla famiglia. Io, ad esempio, uso un’agenda a colori (rosso o arancione per il business, blu per me, rosa per la coppia, verde per la famiglia) che mi consente a colpo d’occhio di comprendere se sto trascurando una delle aree della vita.
Essere in equilibrio, infatti, non significa dedicare lo stesso tempo a tutte le aree (cosa difficilissima e non sempre efficace), quanto avere il focus sul coltivare ogni area dedicando il giusto tempo a tutte a seconda delle necessità del momento. Per questo motivo consigli di passare dal gestire il tempo (time management) a gestire la vita (life management).
[Errore 3] Diventare il miglior collaboratore della propria azienda
“Se non lo faccio io, non lo fa nessuno” o “Se non ci sono io, l’azienda si ferma” sono due tipiche affermazioni della maggior parte degli imprenditore ed erano anche le mie quando gestivo la mia azienda di imballaggi industriali. Sono anche il sintomo dell’essere diventati il miglior collaboratore della propria azienda, peccato che il tuo ruolo è un’altro.
Alcuni fallimenti nella gestione delle persone, la mancanza di conoscenza su ciò che realmente porta a “ottenere cose fatte (bene) dagli altri“, o seguire le scemenze dette da alcuni business coach che non sono mai stati sul campo, portano l’imprenditore a rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco. Ma se il generale è in trincea, chi si occupa della strategia?
Essere imprenditore:
- non è lavorare più degli altri sulle operatività, ma coordinare il team per una potente esecuzione del piano strategico
- non è essere posseduto dall’azienda, ma possederla
- non è gestire i problemi che altri non risolvono, ma creare persone in grado di risolvere problemi
- non è correre dietro alle urgenze, ma avere tempo per le cose importanti che creano valore in azienda e crescita
- non è sentirsi solo, ma avere un gruppo che ha sposato i valori e la meta aziendale e la sostiene per realizzarla
L’imprenditore è il generale, deve creare strategie di espansione e dirigere il proprio esercito attraverso i suoi comandanti di reparto verso una esecuzione eccellente così da assicurarsi la vittoria. Essere troppo operativi sul campo di battaglia, significa perdere la visione di insieme, significa lasciare il timone in mano a nessuno, significa non fare il lavoro di imprenditore ma essere semplicemente il miglior collaboratore della propria azienda. Ma tu, chi vuoi realmente essere: l’imprenditore o il miglior collaboratore?
Conclusioni
Alla fine, l’imprenditore si ritrova in queste situazioni perché ci tiene all’azienda e in buona fede cerca soluzioni per risolvere problemi. A volte, nel farlo, intraprende strade sbagliate (spesso mal suggerito) e commette uno dei tre madornali errori che lo portano a peggiorare la propria vita e bloccare la crescita dell’azienda.
Scegliere bene chi ti aiuta è davvero fondamentale, vale per i collaboratori e vale per chi decidi di seguire per la formazione e la consulenza.
Scegli un professionista che abbia casi pratici di successo ma anche di insuccesso nel suo bagaglio di esperienza, così eviterai di essere tu la cavia. Scegli un business coach che abbia una visione di life management e non solo di focus sul business, altrimenti tenderai a trascurare la vita perché il business è divertente e adori fare impresa per cui ti distrarrai facilmente dal resto. Scegli un’azienda di professionisti così da avere più competenze a disposizione e, quindi, più soluzioni. Scegli chi mixa questi cinque fattori di crescita:
- sviluppo di nuova conoscenza (formazione con applicazione pratica)
- sviluppo del potenziale personale (comportamento)
- controllo oggettivo di come sta andando (statistiche e kpi)
- affiancamento nel fare così da passare dalla teoria alla pratica (esperienza)
- creazione di una strategia che tenga conto dell’equilibrio vita/lavoro (life management)
Ti invito a seguire i contenuti che pubblico nel gruppo “Imprese in Evoluzione”, il Club di Imprenditori dedicato alla crescita personale e aziendale.