Sono le iniziative imprenditoriali che non sono riuscite a brindare al sesto anno di vita. Una su due chiude dopo 48 mesi.
Le piccole imprese nate nel 2014 sono state 235.985 e di queste, a fine 2018, ne sono rimaste 147.801 (88.184 hanno chiuso, il 37,4%).
Ma attenzione alle facili considerazioni…
I mercati in tempesta hanno fatto solo emergere la preesistente debolezza di alcune aziende italiane, unita all’incapacità della politica nel dare risposte ai problemi degli imprenditori.
Pensare che il problema sia la crisi di mercato o la politica è fatale per la sopravvivenza imprenditoriale, perché puoi controllare solo ciò che dipende direttamente da te.
Le cause principali sono riconducibili a uno o più dei seguenti tre fattori chiave:
1. CONOSCENZA – A scuola non insegnano gestione aziendale e management d’impresa, ma senza la conoscenza giusta è complesso ottenere risultati giusti. La conoscenza è una tua responsabilità diretta.
2. COMPORTAMENTO – Sei l’ultimo a renderti conto dei tuoi atteggiamenti, perché sono l’effetto delle tue idee che non sono visibili. Alcune di esse saranno corrette, altre saranno idee virus che genereranno azioni fallimentari nonostante la conoscenza corretta. Conoscere quali tuoi comportamenti sono produttivi e quali sono distruttivi rispetto ai tuoi obiettivi è una tua responsabilità diretta.
3. CONTROLLO – Saper dirigere l’azienda tramite i numeri, significa anticipare il mercato così come un surfista anticipa l’onda per riuscire a cavalcarla. Avere un cruscotto di controllo aziendale e finanziario è una tua responsabilità diretta.
A questo punto, avrai compreso che far andar bene la tua azienda non dipende dal mercato o dalla politica (anche se potrebbero aiutare), ma è una tua responsabilità diretta!
RESPONSABILITÁ è prima di tutto non lamentarti e chiederti cosa puoi fare tu per far espandere la tua azienda: lavora su Conoscenza, Comportamento, Controllo.
L’azienda è lo specchio dell’imprenditore, non lasciare che accada il contrario!